venerdì 15 novembre 2019

'Biancaneve e l'Ottavo Nano - La psicofiaba': debutta in teatro la favola moderna di Lorenzo Pratesi e Laura Gamberi

“Con questo spettacolo celebro i miei vent’anni di teatro: sono passato dal cabaret alle feste di piazza, dal musical alla commedia (il mio grande amore), per arrivare oggi al fantasy con 'Biancaneve e l'Ottavo Nano - La psicofiaba'. Per la prima volta non interpreto un ruolo comico, rappresento il sogno infranto, l’illusione di ciò che non si realizzerà. Ebbene sì, sono l'Ottavo Nano: Biancaneve mi chiamava così, da tanto che era certa fossi parte della sua famiglia. Del resto tutti abbiamo creduto ad una favola almeno una volta nella vita".

E' con queste parole che l'artista pistoiese Lorenzo Pratesi, classe 1982, presenta il suo nuovo lavoro teatrale. Ed è con questo post che cercherò di parlarvi del suo talento e di come il teatro sia diventato per lui una casa, una famiglia e un'idea di comunità.

Conosco Lorenzo dal 2013, da quando, nella triplice veste di regista, sceneggiatore e protagonista, concepì uno spettacolo tutto suo: si chiamava "Tutta la vita che verrà". E' la sua opera più riflessiva e introspettiva, in cui l'attore riversa tutti i sentimenti provati dopo la recente scomparsa della madre.
Sul palco Lorenzo chiama gli amici di sempre e riesce a coinvolgerli in un inno alla vita, "un viaggio attraverso il tempo ed attraverso il cuore, per ricordare di accogliere sempre nel bene o nel male tutta la vita che verra'": Maurizio Iorio, Sara Pacini, Laura Gamberi, Martina Taioli, Lucia Pagnoccheschi e Giulia Nannini affiancano il protagonista nelle varie fasi della sua esistenza.

L'opera si rivela preziosa anche per la volontà di Lorenzo di farne un veicolo di promozione per le attività dell'Associazione Spalti, la onlus pistoiese che si occupa dell'assistenza ai malati di sclerosi laterale amiotrofica e delle loro famiglie. Ecco il primo esempio, a cui ne seguiranno molti altri, del teatro come comunità: mettere una propria passione al servizio degli altri, essere solidale con chi ha fatto della solidarietà la propria missione.

Negli anni seguenti i lavori di Lorenzo rifletteranno sempre i suoi stati d'animo, la sua evoluzione individuale e le sue convinzioni personali: dal suo urlo contro il bigottismo con la commedia sexy "Pepe al terzo piano" al suo invito all'autodeterminazione con la commedia corale "Ieri mi sposo?", dalla sua rabbia contro una parte del sistema politico e contro il trash che impera in certi salotti tv con la commedia pop-rock "Lei non sa chi sono io", per arrivare ad una riflessione sull'autostima, che rende "Biancaneve e l'Ottavo Nano" un percorso interiore che ha portato Lorenzo a stare bene con se stesso, anche in mezzo alle proprie fragilità, frustrazioni, paure e debolezze.
Il personaggio che incarna questa autoanalisi è proprio la candida principessa, interpretata da Laura Gamberi, attrice e cantante di provata esperienza e bravura e che firma insieme a Lorenzo la sceneggiatura della psicofiaba.


Nella storia, la principessa punta sempre sugli altri e non su di sé, fino a perdere il baricentro e a dare la colpa dei propri fallimenti agli altri. Riuscirà a trovare un equilibrio?
La affiancheranno sul palco molti personaggi 'da favola': altre principesse, sia classiche che moderne, streghe e matrigne, ma anche fatine e volti noti delle fiabe e delle storie più amate come Pinocchio, Alice nel paese delle meraviglie, Peter Pan, La Sirenetta, La carica dei cento e uno e Heidi.

Come è riuscito Lorenzo a riunire così tante persone in un tour teatrale di dieci date, dentro e fuori la Toscana?
Certamente un ruolo determinante lo hanno avuto i corsi di teatroterapia da lui organizzati in seno all'Associazione Nazionale Stresse e Salute, presieduta dalla dottoressa Sabrina Ulivi e di cui Lorenzo è segretario nazionale.
Sono esperienze che hanno permesso alle persone di scoprire se stessi attraverso l'espressione e il linguaggio teatrale, dando anche diversi spunti a Lorenzo per costruire la psicofiaba.
Danzando tra i generi (il musical, la commedia retrò,  il cabaret, il varietà), Lorenzo ha messo in piedi una sorta di ‘best of’ della sua carriera, carriera di cui saranno celebrati i vent'anni proprio il 24 gennaio 2020, quando la commedia debutterà al Teatro Bolognini di Pistoia.
Il teatro abbraccia tutta la vita di Lorenzo, tanto che è riuscito a portarlo anche nelle scuole con dei corsi dedicati agli studenti disabili. Fare teatro secondo Lorenzo è un modo di affrontare la realtà e può interessare tutti e migliorare la vita di tutti, "dal bambino che fa la recita all’asilo alla manager che partecipa al corso di recitazione per gestire lo stress lavorativo". 
E allora non resta che aspettare il 6 gennaio 2020 per vedere la prima di 'Biancaneve e l'Ottavo Nano': sul palco non ci sarà la Befana, ma tanti personaggi colorati che troveranno la loro sintesi nella veste bianca indossata dal protagonista. 
Ecco i dettagli del tour, con tutti i nomi delle associazioni a cui Lorenzo devolverà una parte dei proventi:

 
Lunedì 6 gennaio Firenze
 - Teatro Mensola a Coverciano, ore 17.30
Sabato 11 gennaio Montemurlo (Po)  - Sala Banti ore 21 (Gianluca Melani onlus)
Venerdì 24 gennaio Pistoia  - Teatro Bolognini ore 21
Sabato 25 gennaio Pistoia - Teatro Bolognini ore 21
Venerdì 28 febbraio  Prato -  Teatro Cicognini ore 21 (Jetavana - Centro Meditazione / Kepos onlus)
Sabato 29 febbraio Prato -  Teatro Cicognini ore 21 (Jetavana - Centro Meditazione / Kepos onlus)
Sabato 21 marzo Agliana  - Teatro Moderno ore 21

Domenica 22 marzo Agliana  - Teatro Moderno ore 17.30
Domenica 10 maggio Santa Croce sull’Arno (Pi) Teatro Verdi ore 21 (Calciando Insieme)
 Domenica 17 maggio Arena Rufus Thomas  - Alto Reno Terme (Bo) ore 17.30 (Un libro tira l’altro).

Nelle date in programma al Teatro Moderno di Agliana sarà presente la “Art Academy” di Massa, la scuola di ballo diretta da Sara Pacini.

Per prenotazioni: lorenzopratesiteatro@hotmail.com
Per informazioni: lorenzopratesi.it

lunedì 11 novembre 2019

Mario Pereira deve restare la memoria del Brasile in Italia: la lettera di sindaci, associazioni e cittadini


Monumento Votivo Militare Brasiliano di Pistoia,  2 novembre 2019

Come ogni anno la bandiera del Brasile viene issata, al suono dell'inno nazionale, sul punto più alto del pennone, ai piedi del grande altare che sovrasta il Milite Ignoto: qui, protetto da una fiamma che brucia eternamente, riposa quel "Soldado Desconhecido" che rappresenta tutti i 465 soldati brasiliani morti sul suolo italiano per liberare il nostro popolo dalla dittatura nazifascista e che qui hanno riposato dal 1947 al 1960.

Mario Pereira
Chi conosce la storia della Forza di Spedizione Brasiliana in Italia ed ha a cuore la sua divulgazione, non avrà fatto a meno di notare che la cerimonia che ogni anno si ripete in onore dei caduti brasiliani e dei caduti di tutte le guerre, non è stata la stessa.
Di certo non è mancata la solennità, la presenza delle autorità civili, militari e religiose, non è mancata la partecipazione dei cittadini, delle associazioni di ex combattenti e dei gruppi di rievocazione storica. Tuttavia, ciò che ha reso questo 2 novembre sostanzialmente e totalmente diverso da ogni altro 2 novembre, è stato non poterlo condividere con colui che è l'anima di questo ettaro di Brasile a Pistoia: Mario Pereira.
Il lavoro di amministratore del Monumento, diventato la missione dell'intera esistenza di Mario, non si ferma alla funzione di vigilanza del sacrario, ma è un cammino che Mario ha percorso fin da bambino insieme al padre, il sergente marconista e veterano di guerra Miguel Pereira, scomparso nel 2003.
Accade però che questo cammino, fatto di ricerca e di divulgazione storica, seminari, lezioni nelle scuole, partecipazioni a congressi in terra brasiliana (con spese di viaggio finanziate autonomamente) e di visite guidate nei luoghi dove i pracinhas hanno combattuto, rischia di essere interrotto, a causa delle decisioni assunte dall’Ambasciata del Brasile in Italia e dall’Esercito Brasiliano.

Il labaro con i nomi dei luoghi liberati dalla FEB
Dopo varie richieste inoltrate da Mario Pereira ai funzionari di Palazzo Pamphilj, allo scopo di ricevere un trattamento economico adeguato al lavoro succitato, l’unica risposta arrivata dalle istituzioni brasiliane e in particolare dall’Esercito, è stata quella di affidare la nuova gestione del Monumento a un tenente brasiliano, dotandolo di un compenso assai maggiore di quello accordato a Mario in questi anni.
Dal 15 settembre scorso Mario si è trovato a dover collaborare con un militare calato dall’alto, con la prospettiva di continuare a svolgere la funzione di vigilanza del Monumento insieme a lui e per soli altri due anni, quando un nuovo funzionario dovrà prendere il suo posto.
Nessuno ha preso in considerazione una proposta molto più ragionevole: affidare l’incarico di custodia a una persona di fiducia per dieci anni, in modo da permettere a Mario di realizzare al meglio il consolidamento delle relazioni con le autorità dei luoghi che hanno visto il passaggio della Forza di Spedizione Brasiliana, ossia tutti quei comuni dell’Appennino Tosco-Emiliano dove si sono svolte le operazioni di guerra legate alla presenza della Linea Gotica.
Di fronte al silenzio dell’Ambasciata, Mario ha chiesto un permesso non retribuito di sei mesi, con lo scopo di cercare di organizzare autonomamente in Brasile una rete di divulgazione che potesse interessare le scuole e le università del paese.
Vedendosi rigettata anche questa soluzione e con uno stipendio fortemente decurtato, Pereira ha lavorato a fianco del nuovo gestore per poche settimane, ma la tensione nervosa per la nuova situazione gli ha procurato alcuni malesseri, diagnosticati in stress lavorativo che attualmente viene curato con un periodo di riposo a casa: è emersa la consapevolezza che nelle condizioni attuali non gli è più possibile continuare la propria missione divulgativa, svolta con dedizione e totale abnegazione negli ultimi 23 anni. L’unica possibilità che gli rimane, se le istituzioni brasiliane non cambieranno atteggiamento, è quella di trasferirsi in Brasile, sviluppando la sua rete di comunicazione in maniera autonoma dal governo nazionale.

Il Monumento Votivo Militare Brasiliano
Nel frattempo Mario ha riunito con sé tutti i reperti che si trovavano nello spazio museale adiacente al Monumento: pezzi unici, pezzi di storia, pezzi del suo cuore, che finora sono stati patrimonio di tutti e che meritano di restare, almeno per il momento, con chi li ha catalogati con cura e custoditi. Un lavoro che attraversa due generazioni che rischia di essere dimenticato e che non ha mai ricevuto la dovuta considerazione, da parte di governi di ogni colore.







Neanche il passaggio a Pistoia del vicepresidente della Repubblica, il generale Hamilton Mourão, ha migliorato la situazione di Mario Pereira: in segno di protesta, dal 9 ottobre scorso l’attività di informazione portata avanti sui canali social del Monumento è stata sospesa, suscitando grande tristezza e preoccupazione tra le migliaia di persone che da anni partecipano alle cerimonie presso il Monumento o che hanno in programma di visitarlo.
Persone che tra di loro si chiamano fratelli o cugini: sono tutti coloro che si riconoscono come membri della grande famiglia febiana, sia per i legami di sangue (molti sono i figli dei veterani che affiancano i padri ormai molto anziani nelle attività delle associazioni combattentistiche) che per l’adesione spontanea alla causa di divulgazione della storia della FEB, causa che vede in Mario Pereira il più alto punto di contatto tra le autorità civili, militari e religiose dei due paesi.







Più delle mie parole, a questo punto contano le parole di quanti, tra amministratori locali, sindaci e associazioni, hanno visto i frutti del lavoro di Mario Pereira nascere e prosperare nei loro territori e che per quanto detto sopra non vogliono dover rinunciare alla sua figura.
E’ con questa finalità che riporto di seguito la lettera che il sindaco del Comune di Gaggio Montano Maria Elisabetta Tanari ha scritto all’Ambasciatore del Brasile in Italia, Helio Vitor Ramos Filho, in rappresentanza di comuni, associazioni e semplici cittadini.

Giulia Baglini, giornalista pubblicista 

* Foto di Michele Alderighi

Miguel Pereira
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Lettera aperta a Sua Eccellenza Helio Vitor Ramos Filho, Ambasciatore del Brasile in Italia

Illustrissimo Ambasciatore,

con la presente, insieme ad un gruppo di colleghi e di associazioni, sono a  richiedere gentilmente chiarimenti in merito al ruolo che in futuro ricoprirà il Signor Mario Pereira.
Senza ovviamente entrare nel merito delle scelte e dei programmi che sono in capo a Lei e ai suoi collaboratori, ci permettiamo di segnalare quanto la figura del suddetto sia stata e sia fondamentale per la riscoperta e la valorizzazione di quell’importante patrimonio di storia locale e nazionale, che attiene alle azioni militari, ma ancor più umane, dei gloriosi soldati della FEB, che hanno combattuto sulle nostre montagne nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Mario Pereira da sempre ha collaborato con le diverse amministrazioni locali affinché un tale patrimonio di storia e memoria venisse commemorato e portato in dono alle nuove generazioni mantenendo intatto il valore che porta con sé.
Si è prestato costantemente a coadiuvare, unitamente alle nostre e alle Vostre strutture,  l’organizzazione delle celebrazioni e  delle commemorazioni; ha assecondato e  condotto progetti didattici rivolti ai ragazzi delle nostre scuole, mettendosi a disposizione di insegnanti e dirigenti scolastici, nonché di noi sindaci, per promuovere azioni di conoscenza e di comprensione, non solo dei fatti bellici, ma anche della grande interazione che si realizzò tra le nostre popolazioni, provate dalla guerra e dalla povertà e quei soldati, che riuscirono ad instaurare con le popolazioni locali vere relazioni di amicizia e di solidarietà.
Valori importanti che devono essere conosciuti, compresi e trasmessi alle generazioni a venire.
L’opera di Pereira poi si è spesso concretizzata anche in termini di promozione di questa parte di storia nel paese d’origine e più in generale nel mondo, favorendo in questo modo in primis la memoria storica in senso stretto e dall’altro garantendo o comunque incentivando la conoscenza e la frequentazione dei nostri luoghi, bellissimi e ricchi di eccellenze, ma ancora poco conosciuti.
Non dimenticherei infine la funzione di collegamento che da sempre ha attivato, tra la Vostra Ambasciata – sempre attenta e presente –  le pubbliche amministrazioni e le associazioni, facendo sì che la collaborazione tra noi fosse ancora più diretta e produttiva.
Alla luce di tutto ciò, ribadendo l’intenzione di non interferire con le Vostre autonome scelte, ci permettiamo di chiedere che l’amico Mario Pereira, sia messo nelle condizioni di continuare a svolgere il suo prezioso ruolo.
L’occasione ci è gradita per porgere cordiali saluti

Maria Elisabetta Tanari, sindaco del Comune di Gaggio Montano

Seguono le firme di coloro che hanno sottoscritto la lettera: 
Comune di Gaggio Montano
Gente di Gaggio
Anpi Alto Reno
Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea in provincia di Pistoia
lstituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in provincia di Lucca
Istituto del Nastro Azzurro Pistoia
Sindaco del Comune di Pistoia Alessandro Tomasi
Sindaco del Comune di Pianoro Franca Filippini
Sindaco del Comune di Montese Adelaide Zaccaria
Sindaco del Comune di Seravezza Riccardo Tarabella
Federica Fratoni, Assessore Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Toscana
Museo Gotica Toscana Onlus
Associazione Tracce di Storia
Valerio Frabetti della Brigata Giustizia e Liberta'
Rinaldo Falcioni
Matteo Matteucci 
Giancarlo Macciantelli
Davide Ferretti
Andrea Giannasi
Luca Sforzi
Samuele Bertinelli, Sindaco del Comune di Pistoia dal 2012 al 2017
Manlio Monfardini