Nel momento in cui scrivo sul sito del FAI ci sono 42.229 voti a favore della Certosa di Calci, di cui 3.169 online.
Per spargere la voce ho coinvolto alcuni amici brasiliani e brasilofili su Facebook, facendo uno specifico appello.
E' in gioco una grande opportunità finanziaria per restaurare la Certosa, gravemente danneggiata da incuria e agenti atmosferici e per ridare a questo grande patrimonio artistico pisano e nazionale la dignità che merita.
Nella classifica nazionale del Fai dei Luoghi del Cuore la Certosa è attualmente al primo posto: servono ancora voti per mantenere questa posizione!
Nella classifica nazionale del Fai dei Luoghi del Cuore la Certosa è attualmente al primo posto: servono ancora voti per mantenere questa posizione!
VOTATE (fino al 30 novembre 2014) cliccando qui: http://iluoghidelcuore.it/luoghi/pisa/calci/certosa-di-calci/16583
La Certosa di Pisa in Calci, fondata nel 1366, uno dei
monasteri certosini più importanti d'Italia, è un complesso monumentale di
grandissima rilevanza immerso nel verde della Val Graziosa. La collocazione
appartata ne consentiva l'isolamento dal resto del mondo imposto dalla Regola
dell'Ordine Certosino, fondato da San Bruno nel 1084. L'austera Certosa
primitiva, dopo la santificazione di Bruno (1623), come molte altre certose d'Europa,
fu profondamente rinnovata e trasformata nella magnifica residenza barocca che
oggi ammiriamo, ricca di affreschi, marmi sontuosi, delicati stucchi ed arredi
preziosi. I principali artefici del cambiamento promosso dall'instancabile
attività del Priore Giuseppe Alfonso Maggi, furono l'ingegner pisano Nicola
Stassi e il pittore fiorentino Pietro Giarrè. Accanto a questi protagonisti
operarono altri artisti e un'ampia schiera di valenti artigiani come Cassio
Natili e Pasquale Cioffo. Infine, allo scadere del secolo, fu compiuta l'ultima
impresa pittorica di rilievo per mano del livornese Giuseppe Maria Terreni:
artefice della Cappella del Rosario (1792) e dell'attigua Capella di San
Giuseppe (1795). Per la prima, di grande eleganza compositiva e raffinatissima
nell'alternarsi dei medaglioni a grisaille nel testo pittorico intessuto di
delicate cromie - dove persino le panche e gli arredi lignei, porte comprese,
appositamente realizzate, formano un unicum in dialettico rapporto con l'apparato
esornativo di quest'ambiente - il Terreni fornì anche la pala daltare con la
Madonna del Rosario fra San Domenico e la Beata Rosellina. Nell'autunno del
2009, nella Cappella del Rosario, a seguito degli stagionali acquazzoni e
nubifragi (dopo circa cinque anni di assenza di interventi seguiti alla
mancanza degli annuali finanziamenti statali destinati per lo più alla
revisione delle coperture della Certosa) sulla volta e lungo le pareti, sotto
le finestre, si manifestarono vistose macchie di umidità. In breve tempo su
questa superficie, che fino ad allora aveva conservato la freschezza delle
pennellate e delle cromie originarie dei raffinati stilemi neoclassici
affrescati da Giuseppe Maria Terreni, comparvero maculature causate dall'umidità
e in seguito diffusi sollevamenti di pellicole affrescate e rigonfiamenti di
intonaci. L'assenza di interventi di messa in sicurezza di questa cappella
(copertura intonaci) e il ripetersi di stagionali ormai pluriennali
acquazzoni stanno mettendo a gravissimo rischio conservativo se non alla
perdita di questo capolavoro dell'arte del Settecento italiano. (Fonte: FAI, Fondo Ambiente per l'Italia)