venerdì 1 ottobre 2021

"Dialoghi sull'Uomo": ritrovarsi tutti insieme a Pistoia nel nome della cultura


 

L'ultimo fine settimana di settembre ha segnato per me un gradito ritorno a Pistoia, città del mio cuore e culla di tante mie passioni, un universo culturale che dà continuamente vita ad iniziative e manifestazioni di grande interesse.

I Dialoghi sull'Uomo sono una di queste: il festival di antropologia del contemporaneo, a Pistoia ha trovato casa fin dal 2000, arrivando quindi quest'anno alla XII edizione.  L'evento è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, mentre l'idea e la direzione del progetto sono di Giulia Cogoli.

Nel 2020 tutti i lavori si sono svolti in streaming, con una modalità di comunicazione che il festival ha sempre utilizzato ampiamente, anche nell'era precedente alla pandemia e che utilizza tutto l'anno per raggiungere la più ampia platea possibile.


Nel 2021 siamo tornati tutti a camminare e ad incontrarci e i Dialoghi hanno celebrato questa rinascita scegliendo il tema "Altri orizzonti: camminare, conoscere, scoprire". 

Il cammino dei pellegrini giunti a Pistoia in occasione dell'Anno Santo Iacobeo si è intrecciato con quello delle persone che da anni seguono i Dialoghi (200mila i partecipanti nel primo decennio di vita, 6mila quelli che hanno partecipato all'edizione 2021).

A Pistoia hanno trovato un percorso a più voci, che attraverso il contributo di scrittori, filosofi, antropologi e scienziati, ha indagato sul cammino inteso come anelito di ricerca: "dalle esplorazioni della terra e dello spazio, che hanno consentito di creare nuovi habitat e di sviluppare nuove conoscenze, all’esigenza di andare al di là del qui e ora della quotidianità alla ricerca di forme di spiritualità tanto religiosa quanto laica". 

 

Tra i viaggiatori e gli esploratori che tentano di superare i limiti e i confini, anche mentali, c'è stato Paolo Rumiz, protagonista della conferenza inaugurale di venerdì 24 settembre.

 

 Paolo RumizAll'interno del palco principale, allestito in Piazza Duomo, e anche ai lati dello stesso, si è radunato un pubblico attento, partecipato e anche commosso: l'evento segnava infatti non solo il ritorno in presenza del Festival, ma anche l'occasione principale per ricordare che l'edizione 2021 dei Dialoghi è stata dedicata a Luca Iozzelli, scomparso il 27 agosto scorso. Proprio lui, dal seggio principale della Fondazione Caript, della quale è stato presidente dal 2016 al 2020, ha dato grande impulso alla crescita del Festival, credendo soprattutto nell'impatto che iniziative come queste possano e debbano avere su tutti i giovani e gli studenti. 

Dopo il saluto del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, di Giulia Cogoli e dell'attuale presidente della Fondazione Caript Lorenzo Zogheri, le parole di Paolo Rumiz hanno riempito la grande sala sotto il tendone dei Dialoghi. 

Le parole e il cammino: il titolo della conferenza riassume l'essenza della vita professionale e personale di Rumiz, che ha lavorato per molti anni come giornalista e inviato di guerra, per poi dedicarsi totalmente alla letteratura di viaggio, vivendo il cammino come il fondamentale elemento di ispirazione per le sue opere.

Confesso di essere rimasta profondamente affascinata dalle sue osservazioni sul rapporto tra cammino e narrazione.

Una relazione che ha scoperto non solo durante i suoi viaggi ma anche in spazi fisici ristretti, come quello della propria casa, nella sua cucina: un luogo di lavoro inusuale in cui alterna la scrittura alla sorveglianza dei fuochi e dove spesso, come nella tranquillità delle ore notturne, sono nate le idee migliori.

Lo scrittore, "artigiano che mette insieme sillabe, parole, pensieri e memorie", è sempre alla ricerca delle parole che descrivano al meglio le proprie sensazioni. Per dirla con Rumiz, lo scrittore "è un trovatore, un uomo che acchiappa al volo quello che passa in quel momento sulla strada". Come quando, in cammino sulla via Appia, le intuizioni arrivavano appena metteva via il taccuino. Accadeva qualcosa solo quando rinunciava a trovare ciò che si aspettava di vedere. "La nostra capacità di incontro  - spiega lo scrittore triestino - non dipende dallo stato di allerta ma dal suo contrario: solo rilassandoci e facendo il vuoto nella nostra mente, aspettiamo che ciò che ci circonda ce la riempia". 

La vita dello scrittore è una sorta di “pendolarismo talmudico” fra il momento nomadico, in cui esce dalla propria tana in cerca della preda, e il momento del ritorno a casa, in cui si rifugia al sicuro, raduna ciò che ha raccolto, per passare alla rielaborazione.

Basterebbero queste brevi ma intense citazioni di Rumiz per decidere di immergersi nell'ascolto della sua conferenza, che il sito dei Dialoghi mette a disposizione a questo link

Tutti i contenuti sono già disponibili gratuitamente sul sito e sul canale YouTube dei Dialoghi, un vero e proprio grande database, cui quest’anno si è aggiunto il Progetto Podcast, che vede circa 200 episodi  disponibili sulle principali piattaforme (Spotify, Google Podcasts e Apple Podcasts).