lunedì 6 ottobre 2014

Musica strumentale brasiliana in luoghi d'arte italiani: "Choro de rua", una piacevole scoperta!

Prendi un flauto traverso, una chitarra sette corde, un repertorio sterminato di melodie tratte dalla più coinvolgente musica strumentale brasiliana, l'entusiasmo di due giovani musicisti professionisti giramondo e otterrai "Choro de rua"!

Si tratta di un progetto musicale messo in piedi nel 2012 dalla flautista italiana Barbara Piperno e dal chitarrista e mandolinista brasiliano Marco Ruviaro, che da qualche anno si sta facendo conoscere nelle piazze e nelle strade di alcune città d'arte italiane come Siena, Pienza, Bologna, Torino e Pesaro, tra le altre.

La filosofia di questo duo è portare la bellezza della musica di qualità nel contesto che le si addice di più, ovvero nei musei a cielo aperto che sono le nostre città italiane, in modo da rendere partecipe in maniera spontanea e diretta chiunque si trovi a passare dal luogo scelto per la sessione musicale.

Lo choro, come si legge sulla pagina facebook curata da Barbara e Marco, nacque intorno al 1870, quando i suonatori di musica popolare di Rio de Janeiro — allora capitale economica e culturale del Brasile — cominciarono ad eseguire, in forma “brasilianizzata” e con forte influenza dei ritmi di origine africana, il repertorio di danze europee che erano in voga nei salotti dell’elite del XIX secolo (come il valzer, lo scottish e la polca).

Barbara Piperno: ancella del flauto classico,
è rimasta folgorata sulla strada di Guinga e dello choro
"Choro de rua" si presenta come formazione in doppio ma può capitare che si esibisca anche in trio, con una fisarmonica, come è successo ai primordi della sua storia, oppure con un cavaquinho. 
La situazione ideale per uno choro è la "roda", ovvero un cerchio magico di musicisti che decidono di suonare insieme e di condividere passione per la musica e gioia di vivere.
Spesso queste rodas si consumano nello spazio di diversi giorni, permettendo ai musicisti di sperimentare situazioni di convivialità e di amicizia che certamente rendono le sessioni musicali ricche di scambi e di partecipazione emotiva, restituendo agli "chorões" e a chi li ascolta divertimento e armonia. Ed è proprio durante una di queste rodas che i cammini di Barbara e Marco si sono incrociati, due cammini che continuano a intersecarsi anche con quelli di altri musicisti, in concerti e rassegne musicali in giro per l'Italia e all'estero.
Quando non sono in tour l'attività musicale prosegue anche nelle rispettive città di residenza: Bologna per Barbara, che è originaria di Fano e si è diplomata al Conservatorio di Pesaro e Torino per Marco, che si è formato in chitarra classica alla Universidade Estadual Paulista e che con i suoi prestigiosi progetti musicali in diversi paesi, è considerato un virtuoso esponente dello choro.
La città transalpina non poteva rimanere indifferente alla ventata di freschezza portata dal mandolino e dalla chitarra di Marco e allora qui è nato un attivissimo "Clube de Choro", mentre Piazza Cavour, teatro di choros frequentati anche da musicisti provenienti dalla vicina Francia, è stata ribattezzata "Praça Pixinguinha".

Marco Ruviaro: nato a São Paulo, con sangue italiano nelle vene.
Musicista raffinatissimo e virtuoso, come tutti i mancini!
Io ho avuto la fortuna di incontrare questa eccezionale coppia di musicisti in due occasioni, l'ultima delle quali avvenuta pochi giorni fa, in un caldo pomeriggio di inizio autunno, sotto le volte del Duomo di Siena.
In questo angolo della piazza, di fronte al Facciatone e alla biglietteria dell'Opera Primaziale e di fianco all'imponente scalinata di Piazza San Giovanni si respira la bellezza a pieni polmoni. Dalle armonie architettoniche, ottimali anche dal punto di vista acustico, alle armonie musicali dello choro:  un binomio che arricchisce e impreziosisce ancora di più la città, e incuriosisce molti passanti, che sembrano sempre più pronti a conoscere questa musica che raccoglie in sé tradizione e innovazione, componente colta e componente popolare.

Durante le esibizioni di Barbara e Marco non è raro che comitive e famiglie brasiliane in viaggio nel nostro paese si fermino  ad ascoltare la loro musica, magari attratti dalle dolci note di "Carinhoso", la composizione scritta dal celebre Pixinguinha.
Questa canzone è un pò come "O sole mio" o "Volare" per noi italiani, la conoscono tutti e tutti la intonano con passione, come segno di appartenenza alla propria identità nazionale.

C'è anche uno scrittore molto conosciuto in Brasile, Luis Fernando Verissimo, che ha dedicato a "Choro de rua" un articolo pubblicato sul giornale Estadão.

Il duo ha all'attivo un disco, "Aeroplanando", giunto proprio lo scorso settembre alla seconda ristampa e un cd autoriale con composizioni originali di Marco Ruviaro, "Acabou o sossêgo" e con Barbara ad accompagnarlo in uno dei brani.
Tutte le informazioni e le novità su questo conjunto italo-brasileiro si trovano sul sito ufficiale www.choroderua.com e sul sito personale di Marco www.marcoruviaro.com


Buona visione e buon ascolto con alcune foto e un video girato in un interno!
Qui si può ascoltare il podcast della puntata n. 633 di Brasil, andata in onda su Radio 1 Rai la notte tra il 29 e il 30 dicembre 2013 e che ha visto protagonisti proprio Marco e Barbara con una intervista condotta dal querido Max de Tomassi e un'esibizione dal vivo.

2 commenti:

  1. Orgulho para a cultura brasileira!

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    1. Isso mesmo! Sendo italiana mas com muita paixão pela boa música brasileira para mim foi um prazer escrever algo à respeito de Barbara e Marco. Um prazer escutar estes dois profissionais, o choro faz bem em que toca e em que escuta! Abraço e obrigada pelo comentário - Giulia Baglini, blogueira do Canto dos Prazeres

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