lunedì 11 novembre 2019

Mario Pereira deve restare la memoria del Brasile in Italia: la lettera di sindaci, associazioni e cittadini


Monumento Votivo Militare Brasiliano di Pistoia,  2 novembre 2019

Come ogni anno la bandiera del Brasile viene issata, al suono dell'inno nazionale, sul punto più alto del pennone, ai piedi del grande altare che sovrasta il Milite Ignoto: qui, protetto da una fiamma che brucia eternamente, riposa quel "Soldado Desconhecido" che rappresenta tutti i 465 soldati brasiliani morti sul suolo italiano per liberare il nostro popolo dalla dittatura nazifascista e che qui hanno riposato dal 1947 al 1960.

Mario Pereira
Chi conosce la storia della Forza di Spedizione Brasiliana in Italia ed ha a cuore la sua divulgazione, non avrà fatto a meno di notare che la cerimonia che ogni anno si ripete in onore dei caduti brasiliani e dei caduti di tutte le guerre, non è stata la stessa.
Di certo non è mancata la solennità, la presenza delle autorità civili, militari e religiose, non è mancata la partecipazione dei cittadini, delle associazioni di ex combattenti e dei gruppi di rievocazione storica. Tuttavia, ciò che ha reso questo 2 novembre sostanzialmente e totalmente diverso da ogni altro 2 novembre, è stato non poterlo condividere con colui che è l'anima di questo ettaro di Brasile a Pistoia: Mario Pereira.
Il lavoro di amministratore del Monumento, diventato la missione dell'intera esistenza di Mario, non si ferma alla funzione di vigilanza del sacrario, ma è un cammino che Mario ha percorso fin da bambino insieme al padre, il sergente marconista e veterano di guerra Miguel Pereira, scomparso nel 2003.
Accade però che questo cammino, fatto di ricerca e di divulgazione storica, seminari, lezioni nelle scuole, partecipazioni a congressi in terra brasiliana (con spese di viaggio finanziate autonomamente) e di visite guidate nei luoghi dove i pracinhas hanno combattuto, rischia di essere interrotto, a causa delle decisioni assunte dall’Ambasciata del Brasile in Italia e dall’Esercito Brasiliano.

Il labaro con i nomi dei luoghi liberati dalla FEB
Dopo varie richieste inoltrate da Mario Pereira ai funzionari di Palazzo Pamphilj, allo scopo di ricevere un trattamento economico adeguato al lavoro succitato, l’unica risposta arrivata dalle istituzioni brasiliane e in particolare dall’Esercito, è stata quella di affidare la nuova gestione del Monumento a un tenente brasiliano, dotandolo di un compenso assai maggiore di quello accordato a Mario in questi anni.
Dal 15 settembre scorso Mario si è trovato a dover collaborare con un militare calato dall’alto, con la prospettiva di continuare a svolgere la funzione di vigilanza del Monumento insieme a lui e per soli altri due anni, quando un nuovo funzionario dovrà prendere il suo posto.
Nessuno ha preso in considerazione una proposta molto più ragionevole: affidare l’incarico di custodia a una persona di fiducia per dieci anni, in modo da permettere a Mario di realizzare al meglio il consolidamento delle relazioni con le autorità dei luoghi che hanno visto il passaggio della Forza di Spedizione Brasiliana, ossia tutti quei comuni dell’Appennino Tosco-Emiliano dove si sono svolte le operazioni di guerra legate alla presenza della Linea Gotica.
Di fronte al silenzio dell’Ambasciata, Mario ha chiesto un permesso non retribuito di sei mesi, con lo scopo di cercare di organizzare autonomamente in Brasile una rete di divulgazione che potesse interessare le scuole e le università del paese.
Vedendosi rigettata anche questa soluzione e con uno stipendio fortemente decurtato, Pereira ha lavorato a fianco del nuovo gestore per poche settimane, ma la tensione nervosa per la nuova situazione gli ha procurato alcuni malesseri, diagnosticati in stress lavorativo che attualmente viene curato con un periodo di riposo a casa: è emersa la consapevolezza che nelle condizioni attuali non gli è più possibile continuare la propria missione divulgativa, svolta con dedizione e totale abnegazione negli ultimi 23 anni. L’unica possibilità che gli rimane, se le istituzioni brasiliane non cambieranno atteggiamento, è quella di trasferirsi in Brasile, sviluppando la sua rete di comunicazione in maniera autonoma dal governo nazionale.

Il Monumento Votivo Militare Brasiliano
Nel frattempo Mario ha riunito con sé tutti i reperti che si trovavano nello spazio museale adiacente al Monumento: pezzi unici, pezzi di storia, pezzi del suo cuore, che finora sono stati patrimonio di tutti e che meritano di restare, almeno per il momento, con chi li ha catalogati con cura e custoditi. Un lavoro che attraversa due generazioni che rischia di essere dimenticato e che non ha mai ricevuto la dovuta considerazione, da parte di governi di ogni colore.







Neanche il passaggio a Pistoia del vicepresidente della Repubblica, il generale Hamilton Mourão, ha migliorato la situazione di Mario Pereira: in segno di protesta, dal 9 ottobre scorso l’attività di informazione portata avanti sui canali social del Monumento è stata sospesa, suscitando grande tristezza e preoccupazione tra le migliaia di persone che da anni partecipano alle cerimonie presso il Monumento o che hanno in programma di visitarlo.
Persone che tra di loro si chiamano fratelli o cugini: sono tutti coloro che si riconoscono come membri della grande famiglia febiana, sia per i legami di sangue (molti sono i figli dei veterani che affiancano i padri ormai molto anziani nelle attività delle associazioni combattentistiche) che per l’adesione spontanea alla causa di divulgazione della storia della FEB, causa che vede in Mario Pereira il più alto punto di contatto tra le autorità civili, militari e religiose dei due paesi.







Più delle mie parole, a questo punto contano le parole di quanti, tra amministratori locali, sindaci e associazioni, hanno visto i frutti del lavoro di Mario Pereira nascere e prosperare nei loro territori e che per quanto detto sopra non vogliono dover rinunciare alla sua figura.
E’ con questa finalità che riporto di seguito la lettera che il sindaco del Comune di Gaggio Montano Maria Elisabetta Tanari ha scritto all’Ambasciatore del Brasile in Italia, Helio Vitor Ramos Filho, in rappresentanza di comuni, associazioni e semplici cittadini.

Giulia Baglini, giornalista pubblicista 

* Foto di Michele Alderighi

Miguel Pereira
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Lettera aperta a Sua Eccellenza Helio Vitor Ramos Filho, Ambasciatore del Brasile in Italia

Illustrissimo Ambasciatore,

con la presente, insieme ad un gruppo di colleghi e di associazioni, sono a  richiedere gentilmente chiarimenti in merito al ruolo che in futuro ricoprirà il Signor Mario Pereira.
Senza ovviamente entrare nel merito delle scelte e dei programmi che sono in capo a Lei e ai suoi collaboratori, ci permettiamo di segnalare quanto la figura del suddetto sia stata e sia fondamentale per la riscoperta e la valorizzazione di quell’importante patrimonio di storia locale e nazionale, che attiene alle azioni militari, ma ancor più umane, dei gloriosi soldati della FEB, che hanno combattuto sulle nostre montagne nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Mario Pereira da sempre ha collaborato con le diverse amministrazioni locali affinché un tale patrimonio di storia e memoria venisse commemorato e portato in dono alle nuove generazioni mantenendo intatto il valore che porta con sé.
Si è prestato costantemente a coadiuvare, unitamente alle nostre e alle Vostre strutture,  l’organizzazione delle celebrazioni e  delle commemorazioni; ha assecondato e  condotto progetti didattici rivolti ai ragazzi delle nostre scuole, mettendosi a disposizione di insegnanti e dirigenti scolastici, nonché di noi sindaci, per promuovere azioni di conoscenza e di comprensione, non solo dei fatti bellici, ma anche della grande interazione che si realizzò tra le nostre popolazioni, provate dalla guerra e dalla povertà e quei soldati, che riuscirono ad instaurare con le popolazioni locali vere relazioni di amicizia e di solidarietà.
Valori importanti che devono essere conosciuti, compresi e trasmessi alle generazioni a venire.
L’opera di Pereira poi si è spesso concretizzata anche in termini di promozione di questa parte di storia nel paese d’origine e più in generale nel mondo, favorendo in questo modo in primis la memoria storica in senso stretto e dall’altro garantendo o comunque incentivando la conoscenza e la frequentazione dei nostri luoghi, bellissimi e ricchi di eccellenze, ma ancora poco conosciuti.
Non dimenticherei infine la funzione di collegamento che da sempre ha attivato, tra la Vostra Ambasciata – sempre attenta e presente –  le pubbliche amministrazioni e le associazioni, facendo sì che la collaborazione tra noi fosse ancora più diretta e produttiva.
Alla luce di tutto ciò, ribadendo l’intenzione di non interferire con le Vostre autonome scelte, ci permettiamo di chiedere che l’amico Mario Pereira, sia messo nelle condizioni di continuare a svolgere il suo prezioso ruolo.
L’occasione ci è gradita per porgere cordiali saluti

Maria Elisabetta Tanari, sindaco del Comune di Gaggio Montano

Seguono le firme di coloro che hanno sottoscritto la lettera: 
Comune di Gaggio Montano
Gente di Gaggio
Anpi Alto Reno
Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea in provincia di Pistoia
lstituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in provincia di Lucca
Istituto del Nastro Azzurro Pistoia
Sindaco del Comune di Pistoia Alessandro Tomasi
Sindaco del Comune di Pianoro Franca Filippini
Sindaco del Comune di Montese Adelaide Zaccaria
Sindaco del Comune di Seravezza Riccardo Tarabella
Federica Fratoni, Assessore Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Toscana
Museo Gotica Toscana Onlus
Associazione Tracce di Storia
Valerio Frabetti della Brigata Giustizia e Liberta'
Rinaldo Falcioni
Matteo Matteucci 
Giancarlo Macciantelli
Davide Ferretti
Andrea Giannasi
Luca Sforzi
Samuele Bertinelli, Sindaco del Comune di Pistoia dal 2012 al 2017
Manlio Monfardini




7 commenti:

  1. Antonio Carlos Mesquita do Amaral12 novembre 2019 alle ore 01:31

    Lastimável substituição! Mas o Ato deve atingir as finalidades fins propostas pela autoridade responsável. O nomeado Oficial talvez conheça sobre a FEB por ouvir falar ou pelas comemorações no Brasil, pois são raros os militares que se dedicam a pesquisar história militar brasileira e quase zero o interesse por parte dos integrantes do universo no quadro dos graduados do qual o referido Oficial deve ser oriundo, assim, vai desempenhar tão somente o cargo de Chefia, sem conhecimento e domínio oral do vasto acervo reunido e catalogado num trabalho meticuloso que com certeza era motivo mais forte e apaixonante de Mário Pereira em muitos anos de dedicação. Decisão não só pesarosa mas inoportuna, visto que estamos providenciando o Passaporte com a intenção de percorrermos o Roteiro da FEB em 2020, - mesma trilha feita por um nosso irmão, integrando efetivo do heroico 6º RI (Regimento de Infantaria), em seu III Btl (Batalhão) e 9ª Cia (Companhia) como Cabo metralhador - contaríamos com certeza com a deferência e atenção do Mário, qualidades que lhe são peculiar.  

     

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  2. Posso solo confermare l' impegno affettivo e professionale del Sig. Mario Pereira che ha fatto sventolare la bandiera Verde-Oro in tutti i Comuni della Linea Gotica.
    Grazie.

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  3. Cara Giulia, sono rammaricato per ciò che sta accadendo a Mario Pereira. Mi dispiace veramente tanto anche perché Mario e Pistoia non meritano questo trattamento, né tantomeno deve essere calpestata la memoria di tanti caduti brasiliani. Tienimi informato sugli sviluppi di questa vicenda - Luca Sforzi, fotoreporter

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  4. Estive no Monumento brasileiro em Pistoia por duas vezes. Em ambas as ocasiões não havia ninguém lá para receber e orientar os visitantes. O aspecto do ambiente é de abandono e decadência. Acredito que o militar nomeado paro a função poderá promover melhoria no local, pois a antiga administração não o fez.

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  5. Estive recentemente em maio na Itália. Minha mulher e eu estamos desenvolvendo um trabalho que busca identificar os principais rios cruzados pela FEB, entender os laços de fraternidade existentes e propor trabalhos conjuntos de preservação de rios a serem desenvolvidos no Brasil e na Itália. O Mário nos recebeu esplendidamente e com seu auxílio conseguimos percorrer os caminhos da FEB nas bacias dos rios Arno,Serchio, Reno e Panaro. Seu conhecimento da história da FEB e de como foram construídas as relações fraternas entre italianos e brasileiros é ímpar e não podem ser desprezadas! Agradecemos aqui, o apoio dado e torcemos que se encontre uma nova forma de utilizar o saber do Mário que foi construído ao longo de uma vida! Vai aqui o nosso apoio!

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  6. Triste notícia que nos pegou de surpresa. Logo este ano que tivemos a feliz visita de Mário Pereira em nossa capital Fortaleza, dando continuidade a memória da FEB. Resta nosso protesto e indignação pelo desrespeito com uma vida em prol de uma causa, desvalorizando toda história construída ao longo de anos.

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  7. Estive este ano em Pistoia e fui recebida pelo Mario, foi um grande anfitrião, pude visitar o Monumento e ouvir muitas histórias e me emocionei com a sua luta pela preservação do local e como domina o assunto referente a FEB e o cuidado em manter viva a memória dos nossos soldados brasileiros. Torço para que o Mario continue envolvido com o acervo e divulgando na Itália e no Brasil o que faz com muito amor e respeito. São de pessoas sérias e capacitadas que precisamos para dar voz a nossa memória.

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