lunedì 11 aprile 2016

"Pistoia una città da amare": le fotografie di Massimo Carradori, in mostra da Marella Donna, celebrano la bellezza di una città preziosa

Lo scorso 9 aprile moda e fotografia si sono felicemente incontrate a Pistoia: è successo all'inaugurazione delle mostra fotografica "Pistoia una città da amare - Marella & le emozioni delle immagini", allestita nei locali del negozio di abbigliamento Marella Donna, nella centralissima via Cavour, a due passi dal Globo.

L'autore degli scatti è Massimo Luca Carradori, un caro amico conosciuto grazie al comune amore nei confronti di Pistoia, che Massimo celebra con fotografie cariche di ispirazione e di attaccamento allo spirito dei luoghi che la animano. Tutte le sue foto possono essere ammirate nella pagina facebook "Le emozioni delle immagini". Sono sicura che Massimo apprezzerà ogni piccolo commento che gli amanti della fotografia vorranno aggiungere accanto ai suoi scatti.

In passato, ho avuto il piacere di interagire con Massimo in due occasioni: quando la rivista Naturart pubblicò una mia foto di Pistoia. scattata dalle colline di Pontenuovo (link) e quando, ormai quasi un anno fa, presentammo nella saletta dell'ufficio cultura del comune di Pistoia il libro "Pistoia mia mamma, Pistoia la mia storia", dell'amico Simone Magli (link).
L'evento vide la partecipazione dello stesso Massimo e di Maria Lorello, altra attenta e appassionata testimone, in chiava letteraria e storica, delle bellezze di Pistoia.

Nell'invitare i frequentatori del blog a leggere quello che ho scritto per accompagnare Massimo verso questa nuova esperienza nella sua Pistoia, ricordo che la mostra prosegue, con ingresso libero, fino a fine maggio (scheda evento su facebook)

"Pistoia è una città a passo d’uomo, il passo dei pellegrini che hanno percorso i sentieri delle sue montagne": con questo e altri pensieri, apparsi nel suo profilo Twitter, il comune di Pistoia ha celebrato, a pochi giorni dall'annuncio del Ministero dei Beni Culturali, la proclamazione di Pistoia a Città capitale italiana della Cultura per il 2017.
E' una frase che racconta perfettamente la dimensione a misura d'uomo di questa città, di questa perla, scrigno di tesori artistici e architettonici, incastonata tra il Serravalle e i crinali appenninici.
Città rocciosa, come la definì il poeta Piero Bigongiari, con pietre e lastre che hanno visto e che raccontano secoli di storia, punteggiata spesso da cruenti episodi di rivalità e di scontri. Città verde, che queste asperità sembra lasciarsele alle spalle, quando, a pochi metri dal centro storico, sui dolci declivi della sua campagna si aprono i vivai, con piante e fiori nati dalla passione di uomini che fanno del lavoro agricolo una preziosa testimonianza culturale oltre che artigianale.
Questo ho imparato di Pistoia: che il suo nucleo urbano è un unicum con la montagna che la sovrasta e con le campagne che la abbracciano.Tre facce della stessa città che nelle fotografie di Massimo Carradori dialogano continuamente in perfetta armonia.
L'effetto è quello di suscitare nel visitatore, così come nel pistoiese nato o cresciuto dentro le sue mura, la voglia di scoprire centimetro per centimetro questa città.

E allora camminiamo anche noi, come novelli pellegrini in cerca della bellezza, alla scoperta di vicoli, come via della Torre, dove il tempo sembra essersi fermato. Ed entriamo dentro le meravigliose chiese di Pistoia, talvolta segnate da una notorietà di misura inversamente proporzionale alla loro magnificenza. Una tra tutte è la Chiesa di San Leone, che Massimo è riuscito a svelare agli stessi pistoiesi grazie alla collaborazione con la rivista Naturart e con Giorgio Tesi Editrice.
Massimo definisce e rivendica per se stesso il ruolo di "fotografo di emozioni": con le sue immagini riesce a donare all'osservatore l'essenza del soggetto catturato dal suo obiettivo e con naturalezza e semplicità, riesce a trasmettere l'atmosfera e le sensazioni respirate dalla sua anima al momento dello scatto. Tutto il contrario delle fotografie caricate degli effetti speciali di cui sono dotati i programmi di post produzione, che talvolta restituiscono immagini fredde e asettiche nella loro pomposità. 
Era naturale quindi che le foto di Massimo trovassero "casa" e venissero ospitate nei locali di Marella, che propone ai suoi clienti capi di abbigliamento improntati a uno stile senza tempo e ad una classicità dallo spirito contemporaneo. Oggetti che non passano mai di moda e che restano nel cuore di chi li indossa, concepiti con la stessa cura con cui Massimo confeziona le sue fotografie.

Ogni lavoro fatto con cura e con passione porta con sé una cifra di artigianalità, pur se condotto con i mezzi tecnologici più avanzati.
Di questo aspetto è investita anche la passione fotografica di Massimo, che nasce dal grande amore per la città in cui è nato e che lo ha visto crescere. Inoltre nelle foto di Massimo questo legame tra la città-madre e i suoi figli è sempre presente, con un continuo dialogo tra l'elemento urbano e l'elemento umano.Una foto, che includo tra le mie preferite e che esprime al massimo grado questo dialogo, è quella che Massimo ha scattato nel dicembre scorso, quando la città è pronta per celebrare il periodo più luminoso dell'anno e indossa il suo vestito migliore.

Uno scatto che racconta la magia del Natale in una delle città più belle d'Italia e che ci invita a conservare per tutti i mesi che verranno la gioia e la luce che questa festa esprime.
Un giovane e la sua compagna camminano mano nella mano, illuminati dalle installazioni natalizie ai piedi del Battistero. Altre luminarie, ai lati dell'Antico Palazzo dei Vescovi, sembrano attendere i due ragazzi e quell'amore che li lega è la luce stessa che li accompagna dentro e fuori dai loro cuori e che rende ancora più suggestiva la nostra piazza del Duomo.
Se la fotografia è raccontare la luce Massimo riesce a farlo non solo tecnicamente ma soprattutto poeticamente".

Ecco anche la nota scritta per presentare ufficialmente la mostra:
"Perché questa mostra all’interno del negozio Marella… cosa hanno in comune foto e capi di abbigliamento? È presto detto: fotografie e vestiti hanno in comune l’arte in senso lato, sono forme diverse di rappresentare la bellezza: un capo di abbigliamento, specialmente se ispirato a quei canoni indiscutibilmente artistici che danno lustro alla moda italiana nel mondo, rappresenta un capolavoro dell’ingegno, così come lo è un’immagine fotografica. L’uso sapiente delle mani e dell’occhio fanno di un semplice capo d’abbigliamento o di una foto un vero capolavoro, in entrambi i casi si tratta di scegliere il colore giusto, il taglio giusto, l’assemblaggio giusto di elementi da mettere insieme in armonia.
Il fotografo, inoltre, deve essere capace di individuare, catturare in uno scatto l’anima del soggetto, qualunque esso sia, animato o non animato e lasciarla li quell’anima, racchiusa e protetta all’interno dei quattro bordi della fotografia, li magicamente sospesa e per sempre nel tempo cullata dai ricordi.
In quest’ottica si muove Massimo Carradori, che, armato di macchina fotografica, va a caccia di immagini di luoghi noti e meno noti, per cogliere le emozioni delle persone che ci vivono, oltre che cogliere l'anima delle cose che, pur inanimate, esprimono con la loro storia anima e carattere, come quelle stradine antiche che sono la sede dei nostri ricordi e ci fanno percepire il cuore pulsante e vivo della nostra città, consacrata a capitale della cultura del 2017"

ALCUNI COMMENTI  SEGUITI ALL'INAUGURAZIONE
Federica Cioni, titolare Marella: "Grazie! Ieri è stato un giorno speciale... l'inaugurazione della mostra fotografica di Massimo Luca Carradori nel nostro negozio, che attraverso i suoi scatti ha esaltato le bellezze della nostra splendida città...Un ringraziamento particolare a Massimo che attraverso le sue foto ha reso possibile questo evento e a chi ha collaborato con noi, il vostro lavoro è stato prezioso: Laura Dominici, Giulia Baglini, Maria Lorello, Tiziano Zamponi, Elisabetta Faggioli e Yuri Traversari che ha curato il catering. Un grazie di cuore a tutti gli intervenuti che sono stati davvero tantissimi! L'esposizione continua, quindi vi aspettiamo anche nei prossimi giorni. Grazie davvero è bello collaborare con persone così speciali"

Laura Dominici, curatrice della mostra: "È facile allestire una bella mostra con così splendide immagini: c'è solo l'imbarazzo della scelta... Il tema, poi, nel cuore della nostra Pistoia, e nel pieno della fervida attività di Leggere la città, si sviluppa da solo, tra panorami mozzafiato, scorci che rievocano gli acquerelli di Ruskin, grandi eventi e scatti rubati nel segreto di luoghi magici e dimenticati. E poi con con la collaborazione di donne come Paola Sisma e le altre collaboratrici di Marella...Troppo facile!"

Massimo Luca Carradori: "Sabato 9 Aprile è stata inaugurata in centro a Pistoia in Via Cavour, 63 presso il negozio 'Marella' una mostra fotografica dedicata alla città di Pistoia. Le immagini sono visibili sia dall'esterno che all'interno del negozio, di libero accesso. Ho scelto una selezione di scatti fotografici da me realizzati della nostra città che la rappresentano nei suoi aspetti caratteristici ed unici. Un omaggio alla mia città Pistoia che come sapete amo ed è spesso oggetto del mio impegno fotografico. Un modo anche per imprimere nei ricordi dei tanti turisti che la visitano. La mostra fotografica si protrarrà fino a tutto il mese di maggio e sarei felice della vostra partecipazione, dei vostri commenti anche qui su facebook. Amo Pistoia e condividere con voi le mie immagini ed i vostri pensieri. Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente Federica Cioni e Daniela Elmi, che hanno concesso con entusiasmo la splendida location così centrale in Pistoia, un pensiero speciale a Laura Dominici che gentilmente si è adoperata nel curarne l'allestimento con la sua straordinaria capacità, le amiche carissime Maria Lorello ed in particolare Giulia Baglini che mi hanno donato alcuni pensieri a commento della mostra ed un grazie a Tiziano Zamponi che ha realizzato con Spazio Servizi le stampe con la professionalità che gli compete. Un pensiero speciale a Paola Sisma per la suo preziosa collaborazione... Sì, assieme a tutti voi ho degli amici fantastici e ne sono felice!"

Giulia Baglini: "E' stata una bellissima iniziativa, un incontro reale tra idee e immagini! Grazie a Massimo per questa opportunità, che sicuramente servirà a far apprezzare Pistoia a un numero sempre maggiore di persone. Grazie a Marella dello spazio concesso al mio testo, è stato un piacere commentare le immagini di Massimo e conoscere tutte voi e il vostro negozio. Tornerò presto"

LE FOTO DELL'INAUGURAZIONE
















Foto di Massimo Carradori

Foto di Massimo Carradori




lunedì 18 gennaio 2016

Il volto magnetico di David Bowie in una tela di Daniele Capecchi: l'omaggio dell'arte pistoiese al Duca Bianco

Daniele Capecchi: "Black Star"- 2016. Olio su tela, 80 x120

PISTOIA - 14 gennaio 2016

E’ con un’immagine dei suoi anni ’70 che il pittore pistoiese Daniele Capecchi ha voluto rendere omaggio a David Bowie, il cantante, musicista e artista britannico scomparso il 10 gennaio scorso.
Dal suo studio di via Carducci è infatti uscita poche ore fa la tela, dipinta ad olio, che ritrae il volto magnetico del Duca Bianco.
Un ritratto intenso, in bianco e nero, che non a caso Capecchi ha deciso di chiamare “Black Star”, in onore all’ultimo lavoro discografico, uscito due giorni prima della morte dell’artista.
Non è la prima volta che Capecchi stupisce e delizia i suoi estimatori con quadri che vogliono essere un commiato e un atto di riconoscenza nei confronti di uomini e donne del mondo dell’arte e che durante il loro percorso creativo e ancor più nel momento della loro scomparsa lasciano una traccia indelebile nel vissuto emozionale, di Daniele e di tutti coloro che apprezzano i suoi lavori.
Tra i recenti tributi che il pittore pistoiese ha prodotto ricordiamo quello dedicato a Lemmy Kilmister, frontman del gruppo rock-metal Motorhead. Certamente un modo per sentire ancora vicini a noi poeti della parola e delle note, anche quando il loro passaggio su questa terra si è inesorabilmente concluso.

Giulia Baglini
Articolo tratto da La Voce di Pistoia

martedì 5 gennaio 2016

Salva!


Migranti e rifugiati salvati sulle coste dell'isola greca di Lesbo nella giornata del 4 gennaio (Santi Palacios, Ap/Ansa)

Pubblico questa foto per non scivolare nell'indifferenza.
Per sentire su di noi quell'acqua così gelida, quel vento così freddo che già soffia nei campi profughi dove sopravvivono uomini, donne e bambini. Dove un bambino oggi è morto, di freddo. In Turchia. Alle porte dell'Europa. E' una cosa che non si può accettare, ma piano piano stiamo appunto scivolando nell'indifferenza e in alcuni casi, nell'ingiusticabile odio per queste Persone. E per chi non è indifferente c'è il sentimento dell'impotenza. Nei confronti di dinamiche geo-politiche che condizionano la vita delle persone e impartiscono loro il dramma di affrontare un calvario, che quando non si conclude con la morte, si sviluppa attraverso sofferenze inumane.
Io, personalmente, mi aggrappo al comandamento morale Restiamo Umani, come quella ragazzina si aggrappa alle braccia del suo soccorritore. E' una necessità vitale, lei continua a vivere e io continuo a sperare in una umanità veramente degna del suo nome. Vorrei tanto che l'odio sparisse dai cuori e dalle menti di ogni persona di questo mondo.