venerdì 16 ottobre 2015

Antonio Tabucchi sul romanzo e il racconto (video)

"Il racconto è una misura molto bella. Il romanzo è disponibile, lo si può cominciare e poi lasciare, è come avere una casa propria. Il racconto è un appartamento in affitto, se uno se ne va lo perde. Il racconto ha bisogno di un lavoro di oreficeria."

http://www.letteratura.rai.it/articoli/antonio-tabucchi-tra-romanzo-e-racconto/505/default.aspx

Il modo in cui Antonio Tabucchi parla della differenza tra racconto e romanzo afferisce alla diversa "gestazione" che sta dietro ai due tipi di opere. Ed è qualcosa che riguarda l'autore, il suo lavoro di scrittura. Ma se uno ascolta bene, le stesse sensazioni le prova anche il lettore mentre si appropria del racconto.
Il racconto devi leggerlo in fretta, perché è il modo in cui è stato scritto che ti costringe a farlo.
Ricordo quando lessi Il gioco del rovescio, che è una raccolta di racconti di Tabucchi. Ci fu un racconto in particolare che adorai, si trattava di Lettera da Casablanca. Fu un crescendo di emozioni, che mi obbligò a leggere il racconto tutto d'un fiato e a terminare con un sorriso pieno di comprensione nei confronti del protagonista.



2 commenti:

  1. Anche secondo me i racconti non ti danno il tempo di sentirti a casa, come invece succede col romanzo. Difatti non leggo mai raccolte di racconti, al massimo racconti lunghi tipo di 70-80 pagine, mini-romanzi.
    Simo

    RispondiElimina
  2. Io invece preferisco i racconti... e penso che li preferisse anche Tabucchi, che ne ha scritti moltissimi. Lui ha avuto molte case e molte patrie, di ognuna ha scritto qualcosa e ci ha lasciato testimonianza.

    RispondiElimina