lunedì 16 novembre 2015

Restare umani in tempi atroci: le parole di Leonardo Tonus, professore di letteratura brasiliana alla Sorbona

"E hai l'impressione che un camion ti è passato sopra. E in cucina, paralizzato, ti ritrovi a piangere per i morti degli attentati di Parigi, per i bambini morti a Beirut, per le madri della Siria, per i migranti annegati nel Mediterraneo, per gli abitanti di Mariana e per il tuo studente che si trova in ospedale. E il tuo corpo sente dolore. Le gambe ti fanno male. Le tue lacrime fanno male. E tu ti senti inutile con i tuoi libri inutili. Con le tue teorie inutili. I tuoi articoli inutili. La tua vita inutile. Ti senti uno stupido e un inutile aggrappato alle tue parole inutili.
Ventisette anni fa la Francia, Parigi e i suoi abitanti accolsero questo inutile migrante. Ed è per questa Francia, per questa Parigi e per questi suoi abitanti che io sarò là questa settimana. Parlando inutilmente ai miei studenti del riso inutile di Machado de Assis. Piangendo inutilmente con i miei studenti l'inutile dolore di Adriana Lisboa. Gridando disperatamente con loro la nausea di Drummond.
Sempre per questa Francia, per questa Parigi e per questi abitanti  questa settimana sarò a Bruxelles.
Presentando, inutilmente, con Tércia Montenegro, l'edizione speciale di Revista Pessoa. Un'antologia che è nata qui. Inutilmente con l'appoggio di amici inutili di questa Francia, di questa Parigi e di questi suoi abitanti ai quali devo la mia gratitudine.
Là rimarrò inutile. Tentando inutilmente di trasformare il mio lutto in verbo".
Leonardo Tonus

Testo originale
"E você tem a impressão que um caminhão passou por cima de você. E em plena cozinha, paralisado, você se vê chorando pelos mortos dos atentados de Paris, pelas crianças em Beirute, pelas mães da Síria, pelos migrantes afogados no Mediterrâneo, pelos habitantes de Mariana e por seu estudante hospitalizado. E seu corpo dói. Suas pernas doem. Suas lágrimas doem. E você se sente um inútil com seus livros inúteis. Com suas teorias inúteis. Seus artigos inúteis. Sua vida inútel. Você se sente um estúpido e um inútil agarrado às palavras inúteis.
Ha 27 anos a França, Paris e seus habitantes acolhiam este inútil migrante. E é por essa França, por essa Paris e por esses seus habitantes que lá estarei esta semana. Inutilmente falando aos meus estudantes do riso inútel de Machado de Assis. Inutilmente chorando com meus estudantes a inútil dor de Adriana Lisboa. Desesperadamente gritando com eles a náusea de Drummond.
Por essa França, por essa Paris e por esses habitantante também lá estarei esta semana em Bruxelas. Apresentando, inutilmente, com Tércia Montenegro a edição especial da Revista Pessoa. Uma antologia que também aqui nasceu. Inutilmente com o apoio de amigos inúteis desta França, desta Paris e destes seus habitantes a quem devo minha gratidão.
Lá estarei inútil. Tentando inutilmente transformar meu luto em verbo".
Leonardo Tonus

Ho deciso che queste parole dovevano entrare a far parte del mio blog. Dovevano farmi compagnia in un momento così difficile per l'umanità, gravemente colpita dagli attacchi terroristici di Parigi e di Beirut e da tragedie come quella di Mariana e del Rio Doce, la valle distrutta dal fango tossico di una diga mineraria brasiliana, nello stato di Minas Gerais. Un doppio lutto quindi, per questo professore di letteratura brasiliana arrivato in Francia ventisette anni fa. Un lutto che viene metabolizzato con lo strumento della sua professione: la parola, il verbo. E allora ciò che appare inutile perchè la sensazione di impotenza sembra dominare tutto, diventa invece necessario per continuare a vivere, a rappresentare il baluardo della propria umanità contro la barbarie.
Grazie Leonardo. Obrigada. Merci.

Per seguire l'attività didattica e letteraria di Leonardo Tonus lascio qui il link al suo blog https://etudeslusophones.blogspot.com/

#somostodosfranceses

Pesci salvati dal Rio Doce


Nessun commento:

Posta un commento