sabato 21 novembre 2015

Portogallo, mon amour: è uscito il documentario "Lisbon storie. Storie di italiani a Lisbona"

Sono passati più di undici anni dal mio viaggio a Lisbona. Inutile dire quale importanza ha nella mia memoria quella meravigliosa avventura. Dunque ogni iniziativa che renda onore a questo luogo del cuore, vero "canto dos prazeres", merita di essere ricordata. Sto parlando del documentario  "Lisbon storie. Storie di italiani a Lisbona", realizzato da Luca Onesti, Massimiliano Rossi e Daniele Coltrinari.
Si tratta di una produzione indipendente nata intorno ai realizzatori del blog Sosteniamo Pereira, che vuole rispondere a questi interrogativi: "Perché gli italiani continuano a trasferirsi numerosi in Portogallo, un paese attualmente in forte crisi economica? Cosa li spinge ad arrivare a Lisbona e, soprattutto, cosa li spinge a rimanere?"
Per sostenere questo progetto si può visitare il sito https://www.produzionidalbasso.com/project/lisbon-storie-storie-di-italiani-a-lisbona/ oppure la pagina facebook Lisbon Storie
Ulteriori informazioni scrivendo alla mail lisbonstorie@gmail.com
Con un piccolo contributo di 10 euro si potrà scaricare il file e assistere in full HD al film, che è sottotitolato in inglese e in portoghese.

Ecco anche il mio breve ricordo di Lisbona, tratto dal racconto "Giulia e il Brasile":
"Nel 2004 visito Lisbona, Sintra e Cabo da Roca e inizio al meglio la mia scalata del mondo lusofono, con la convinzione che per capire il Brasile dovevo scoprire prima il Portogallo. 
E mi accorgo subito che il portoghese europeo ha una cadenza molto più chiusa rispetto a quella a cui ero abituata studiando il portoghese brasiliano. 
Insieme a Marta e Irene, le mie compagne di avventura, scopro una città romantica e fuori dal tempo e piena di un fascino abbagliante, dato dai suoi colori e dal suo essere così dolcemente affondata nel fiume Tago : porterò per sempre nel mio cuore il suo cielo azzurrissimo, la lucentezza degli azulejos, i marmi bianchissimi dei suoi palazzi e le stupefacenti rovine del Convento do Carmo lasciate dal terremoto del 1755. 
Scopro il quartiere della Mouraria, di origine araba, dove si suona il fado e si canta l’amore per la propria donna e l’amore per la propria città, custode di un glorioso passato. Al ritorno comincio a interessarmi ad artisti come Amalia Rodrigues, Dulce Pontes, Cesaria Evora, Mariza e assisto al concerto della capoverdiana Lura, una vera forza della natura".

2 commenti:

  1. L'avevo letto sì sulla nazione. Prima o poi mi piacerebbe andarci anche a me a Lisbona.
    Simone

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    1. Te ne innamorerai... ottimo posto anche per fotografare

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