mercoledì 17 settembre 2014

Dieci motivi per cui amo il Brasile: una lista alternativa a quella sui dischi o sui libri *

Il Brasile visto dalla Nasa a giugno 2014

1) L'uso illimitato dei diminutivi. Sono come una coccola o una carezza. Ti danno la dimensione dell'affettuosità di un popolo, del carinho! Persino "eu" posso diventare "euzinha"!
2) Anche se si omette il cognome si capisce subito di chi si parla, che si tratti del Presidente della Repubblica, di un artista, di un calciatore. Dilma, Lula, Aécio, Marina, Chico, Caetano, Tom, Vinicius, Gal, Elis, Ronaldinho. E' un modo per entrare subito in contatto con quella persona e il suo mondo.
3) La dolcezza e la musicalità della lingua brasiliana.
4) Il samba. Non ho mai imparato a ballarlo, pur avendoci provato. Ma sopporto lo stesso questa mancanza perché essendo il sentimento e la storia di un popolo, è la mente che danza quando lo ascolto.
5) L'axé e tutti i balli di derivazione africana. Sono quelli che amo di più, perché sono liberatori e mettono in connessione il tuo corpo con il cielo e con la terra.
6) Le sue affascinanti città: Rio, Salvador e tutte quelle che non ho mai visto come Brasilia, Belém e Ouro Preto.
7) I suoi meravigliosi ambienti naturali e i suoi paesaggi.
8) L'Amazzonia, il polmone verde del pianeta. Dobbiamo a tutti costi preservarla, insieme alle popolazioni indigene che la abitano.
9) La Mpb, che per me vuol dire anche che un artista scrive o canta una canzone e poi questa rinasce e rivive continuamente in duetti con altri o interpretazioni di altri.
10) In Brasile vivono milioni di discendenti dei nostri emigrati italiani e tra questi due paesi c'è un legame che il Brasile non ha con nessun altro paese al mondo.

* Post originariamente pubblicato sul gruppo facebook O Baú da cultura brasileira, fondato da Gianluigi D'Agostino. Leggete anche il suo blog Cultura Brasil, ne vale la pena!

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